mercoledì 21 marzo 2012

il vinitaly sarà un boomerang?

L'anno scorso subito dopo  la manifestazione scrissi le mie perplessità riguardo la modifica dell'apertura della 46ma fiera del vino. Ridurre la più importante fiera del mondo ad un evento che si svolgerà da Domenica a Mercoledì mi sembra deleterio oltreché dannoso per chi deve commercializzare, proporre, vendere vino e affini.

Alcune cantine dissentirono da questo, sostenendo che si sarebbero concentrate più sui rivenditori e distributori piuttosto che sul pubblico, a volte "fastidioso". Sostenni che senza QUEL pubblico il vino non si sarebbe consumato. Oggi ci troviamo davanti alla prima fase per capire chi aveva ragione:

- biglietto a 50 euro (50 EURO !!)
- apertura la domenica
- chiusura il mercoledì successivo

Se volevate togliervi dalle scatole i consumatori, avete fatto centro!

Se volevate dare una chance in più a Milano, avete fatto centro!

Il consumatore non viene al Vinitaly per "bere a sbaffo" - chi spende 40, 50 euro per entrare desidera conoscere, informarsi e perché no, assaggiare.
L'evento è un modo per fare comunicazione, per fare marketing, per farsi conoscere, per rimanere nella mente delle persone che apprezzano il vino. Ci possono stare anche i bevitori incoscienti, quelli che sbevazzano tanto per bere, d'altronde si parla di vino non di vernici.

Immaginate se la Coca-Cola, la Pepsi-Cola o la Barilla  tanto per citare alcuni Top Spender non facessero le pubblitcità di mantenimento: sarebbe un disastro! Spendono milioni solo per far ricordare il loro marchio nel momento in cui il consumatore dovrà prendere una decisione di acquisto. Il Vinitaly può essere visto come una pubblicità di mantenimento? Assolutamente sì a mio avviso!

Avete danneggiato il consumatore, ora vedremo a chi venderanno i distributori...